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 L'INTANTESIM(A) ricama belle frasi senza eleganza, ma che si vogliono squisite e distinte, senza volerne fare qualcosa di adeguato o d'utile. Solo esso le soffia nel becco del GRIM(B) profittando per leccargli la lingua. Un becco non essendo un'orecchia, capita che sia la FIVILUZZA(C) a pagare lo scotto di questo modo di fare. ¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤ VOIR aussi: LA MENAGERIE IMPOSSIBLE: MAX CAPA 14/libri disegnati www.bloggers.it/ldm ¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤


¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤ CRONACHE DI GIUSSANA. Pomeriggio e sera con i pesci per aria. ¤¤¤ (6) *** i tafani dentro l'anima *** ¤¤¤ (...) E poi, quasi d'un tratto si rese conto che non gli conducevano più feriti insopportabili, a braccia o su barelle improvvisate con due bastoni e una lettiga di frasche e fieno, su carrette a due ruote o dentro un biroccino trainato da una bicicletta. Gli ci volle un paio settimane prima di disporre della completa spiegazione del fenomeno. Per ordine del comandante di battaglione, una bravissima persona che spesso lo voleva a mensa con lui per il gusto di parlar francese e italiano,i feriti tremendamente mutilati dovevano conoscere il sollievo della morte sul posto stesso dove venivano ritrovati. E subito sepolti, dopo aver ricevuto il colpo di grazia nella nuca. Il Dott. Bruni,il sottotenente Bruni concluse acidamente,dopo la sorprendente scoperta, «che in fondo i militari erano più umani dei medici», che persisterebbero pure a salvar «un morto», con il loro pervicace accanimento terapeutico. «Sono intelligenti i militari, nell'abolire la sofferenza quasi postuma...» concluse egli mentre metteva al corrente l'infermiere sardo e altri due aiutanti che capivano un poco l'italiano. Puddu aveva per un momento stretto le labbra cogitabondo, ma pure colto il pallore grigiastro che si estendeva sul volto di Bruni. «Effettivamente. Mi fa pensare a mio padre, quando ero piccolino e mi correggeva. Diceva che solo un uccello stupido persiste a covare l'uovo marcio...» biascico', poi fece un gesto di stizza, a chiudere «l'incidente». Allora si rimise in movimento: «Voi non conoscete, carissimo dottore, la barzelletta delle due coppie di sposi che vanno insieme in viaggio di nozze a Parigi! Ve la scodello calda calda!» incomincio'. E Bruni scoppio' a ridere. Pregustando la storiella... Che altro poteva fare? (7)*** le cicale sotto il sole *** Andrilla Bruni, ch'era una stupenda ed esile ragazzina sui quattordici anni, dal volto ben fatto in ovale con il mento fine come un disegno d'altri tempi in cui le labbra piccole e ben incise entrano armoniose nell'insieme ridotto elegantemente sulla fronte dalla morbida capigliatura insieme ai grandi occhi mobili, espressivi, ben fatti e nitidi, limpidi -in un viso insieme intelligente, severo e soave- aveva diligentemente riposto il violino nel suo astuccio nero di guttaperca, ricopertolo con un drappetto di velluto, una carezza (porpora, uguale all'ultima toga di Cesare, in quel 15 marzo del 44, cosi' lei pensava), per guardare con impegno il grosso temporale che si annunciava e lo aveva seguito poi con cura (...) (*** SEGUE in completo in MAX CAPA 12:TESTI www.maxcapa.blog.kataweb.it (V.LINKS) ¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤



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