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807 reprint/veilleuse - Le 21-02-2007 à 05:34
807 archives MAI 2006





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Sisifo UNA DOMENICA MATTINA PRESTO.
SISIFO è stato condannato (da CHI? e PERCHE'? e PERCOME?)
a spingere un masso roccioso verso il sopra di una nuda,
ripida e rocciosa collina (almeno ci fosse un po' d'erba,
un ruscelletto, due ciliegi selvatici...). Niente.
Arrivato per pressioni successive faticose diluite nel
tempo e nella durata, arrivato quasi in cima il masso
sbeffeggiante gli sfugge di mano e rotola a valle.
SISIFO RIPRENDE L'OPERA.
Cocciuto e costretto: entrambi i lati della questione.
E cosi', PER SEMPRE.
Ma una volta (ALMENO UNA, santiddio!) il masso di dura
pietra rocciosa franando passa sulla punta del piede di
colui che origino' LA CONDANNA. Vaste grida. Ira dei.
Sorriso amaro di SISIFO.
(Tutti i condannati hanno diritto ad almeno qualche
piccola soddisfazione...).
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