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zornade 1.203

giornata 1.203 - Le 12-06-2007 à 12:22



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"ODIO I LUNEDI'..."
MA OGGI E' GIA' DOMANI,
pur restando ieri. IERI non E'oggi ma diventerà domani...
"DOMANI E' UN ALTRO GIORNO", come diceva la troia.
E'sicuro che DOMANI sarà un altro giorno, poiché ella lo disse.
Dicendo che domani sarebbe come un OGGI senza tasse, NON
si corre il rischio dell'ERRATA: NESSUNO potrà verificarlo,
E QUANDO COLA IL SANGUE NON SI SA SUBITO SE SI TRATTI
DELLE MESTRUAZIONI (mestruo?] della fanciulla in fiore
O SE NON SI TRATTA DEI PRODROMI DELLA QUARTA WORLD WAR!!!!
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SEDUTO su un resto di tronco d'albero tagliato di fresco
(vi restano dei resti di segatura in giro), assiso COME
su un trono, leggo "il giornale" DI IERI, in pace con
il mondo e le sue residenze limitrofe, quantunque leggermente
tristotto (pe'cazzi mia...), gambe accavallate e pipa al
becco, QUANDO, ["IMPROVVISAMENTE L'ESTATE SCORSA"], una
flessuosa farfalla si posa sul mio ginocchio visibile ed utile
(QUELLO SOPRA L'ALTRO) e vi permane testarda ma pacifica e
senza chiasso e dicerie. Stupito, non so che fare.
Le notizie sono pessime e abitudinarie, caotico GP di F1 in
Canadà, "disastro" per il MoDem, ma previsibile, gli
albanesi che festeggiano Bush (lecca-lecca), sei soldati
morti in Libano. etc. ed altro. e cosi' via.
La farfalla è bella, una splendida fanciulla, ha le ali
d'ocra intenso con minute chiazze "bistre" marroncello, una
dolce peluria sul corpazzo stretto, esile ma poco lungo, nelle
medesime tinte, le antenne che dondolano insensatamente ma
eleganti. COME MAI mi è piombata addosso, poiché non le ho
fatto niente di male?
Attendo, incerto, che desideri togliere il disturbo,
gentilmente, limitando i gesti al minimo assoluto.
Costretto a leggere e rileggere la medesima pagina sul
giornale piegato sulla mia coscia, non osando sfogliarlo.
Finita la pipa, non tento di prepararne un'altra. Guardo
con tristezza la bottiglietta alcolicomutanda posata qui
di fianco, ma a un metro, e mi sembra irraggiungibile.
Dura cosi' quasi un'ora, UN'ORA SOTTACETO. Ci guardiamo "negli
occhi" senza riuscire a dirci niente. Nel frattempo, le mie
povere gambe, immobili forzatamente, son quasi morte.
In più, delle formiche turche traggono profitto per salire
lungo le scarpe e il mio pantalone allegramente, senza
patemi d'animo. Siccome non c'è niente da mangiare o riportare
nei loro magazzini, prendono possesso della mia mano destra
posata sul giornale inerte. E ne fan Cosa Nostra.
Sono abbastanza in sudore, dietro le vaghe nubi il sole
compie il suo lavoro. "CHE FARE?"
Mi darebbe un tantino fastidio spaventarla con un gesto
improvviso. La bambinotta pare trovarsi magnificamente sul
mio ginocchio ricoperto dal velluto a coste.
E' la vecchia gazza scema, che mi viene sempre fra i piedi,
a risolvere il problema, spuntando calma e ineffabile da dietro
i cespugli mi saluta con il suo ridicolo e mostruoso
"KROHAc-KROHAc..." Effetto immediato.
La farfalla preferisce riprendere il volo, perché diffida
degli uccelli. Ed ha di sicuro le sue buone ragioni...
...Resto un bl vigliacco, pertanto, durante un'ora -un'ora
sottaceto...- preso in ostaggio da una splendidosa lepidottera.
La prossima volta DOVREI saper fare qualcosa, che diamine.
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