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zornade 1.215

giornata 1.215 - Le 23-06-2007 à 05:14
 

giornata 1.215





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NON E' SEMPRE "Natale"...Bisogna, talvolta, non scordare
"LA QUARESIMA".
Trovo un insetto, nelle mie bizzarre peregrinazioni
"oltre il fiume" quasi, ma TRA GLI ALBERI.
Trovo un insetto che annaspa e galleggia in un poco d'acqua,
in un buco dalle pareti di plastica (un "cilindro" 20 CM in H.
e 15 CM di diametro) il quale protegge, in qualche sorta, una
presa di rubinetto che serve per innaffiare il prato, le
aiuole, la "pelouse" e le sue belle erbe ben tagliate, IN
QUANTO, la sindachessa, Signora Bovary(1), protegge il bosco,
(la forêt de Lyons), ma pure il bel verde "urbano"
che circonda le "nostre" povere vecchie case di trecento
anni fa. CHE SONO ancora in piedi, testarde e non-moderniste,
PURE dopo la caduta del Muro di Berlino e delle TWIN TOWERS,
e l'incendio del ReichStag, e il crollo dell'INDISTRUTTIBILE
CANCELLERIA del REICH "di 1.000 anni", fatta da Speer,
"l'architetto", NONOSTANTE la RESA SENZA CONDIZIONI del
generale WEIDLING di fronte allo stanco ma indefesso ed
ineffabile generale TCHUICOV, arrivato DA STALINGRAD a
Unter der Linden senza prendere il treno, MA cocciuto,
sul suo tank T.34, E PERSEVERANTE. Come Rommel, a cavallo
del suo panzer Tigre M-IV(1).

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L'animale è piccolo e disperato, ma non l'intendo urlare.
Viste le sue gesticolazioni e la ripida pur se corta parete
che si erge fra lui e la salvezza capisco, solo mettendoci
un briciolo di razionalità e di cuore, che niente puo'
salvargli la pelle. TRANNE un mio gesto semplice e cristiano,
per trarlo dall'inghippo, fuori di li'. Due dita, una presa,
un trasvolo lieve e OP-LA', l'insetto salvato.
MA le cose non sono MAI semplici.
Mi trovo in una giornata di cattiveria e disgusto, trovassi
qualcuno ferito a morte sul ciglio della strada, gli darei
un calcio affinché morisse meglio, nel fosso laterale, nei
fatti suoi. Pur se amo gli insetti, non vedo perché
dovrei trattarli meglio che gli altri esseri umani. BREF.
Ci torno il giorno dopo, forse per caso, a dare un'occhiata
al buco. L'insetto non si agita più. Galleggia "pancia in
aria" e le zampine slargate alla cristo in croce.
Non posso esimermi d'un breve sguardo, di lato, sui bordi
del me stesso, per sentirmi un tantinetto colpevole.
Per altro, lo ritenevo più forte, pensando che avrebbe
resistito magari 48 ore, fin sul sfinirsi del mio malumore,
nel che lo avrei aiutato, senza patemi d'animo. INVECE NO.
Era un insetto debole, come me.
Raccolgo, dunque, delicatamente il corpiccino, temendo di
fargli male, e lo stendo su un fazzolettino di carta per
assorbire l'umidità, poi lo lascio scivolare sull'erba,
pensando che l'odore di questa possa fargli bene alla salute.
INVECE NO. E' proprio morto e non posso farci niente. NIENTE
CROCEROSSINA della Guerra di Crimea, oggi, vecchio mio...
Entro breve, inellutabile, arriva la decrepita gazza spellacchiata
che mi ritrovo sempre fra i piedi e non mi molla mai, COME
La Vecchia Della Morte, con il suo cappuccio nero, che segue
"l'eroe" del Settimo Sigillo di Bergman.
Dopo aver guardato un momento insieme a me il corpicciuolo
morto e immobile, con un bel colpo di becco ne fa antipasto.
E mi lancia un'occhiata, pensando -mi pare- che io l'abbia fatto
apposta per lei, tutto questo.
Un "grazie!" non ha mai fatto male a nessuno...
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(1) vedere: (ma pure il prossimo BELTOCCHI-ROMMEL:L'INTERVISTA)
http://libri-disegnati.splinder.com/tag/beltocchi-rommel

VOIR AUSSI:
http://libri-disegnati.splinder.com/
OU: links : MAX CAPA: 12/14 TESTI-DUE
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