zornade 492
494 archives DECEMBRE 2005.
LA farfalla Rosina Tamburi...
LAVORI IN CORSO...
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POSTSCRIPTUM: Favole grottesche.
PAPILLON DE NUIT...
Mentre si pitturava i labbroni essa leggeva
gli annunci economici sul giornale aperto in
grande di lato alla tazzona dal te'
fumante sul tavolo piantato nel fianco del tronco di
un pesco in fiore in mezzo all'orto.
Si soffermo' il suo occhio tondo
particolarmente su una strana offerta
che in sintesi attirava
la sua attenzione:"Papillon De Nuit un poco in
disuso ma di fresca revisione con rotella da
cambiare sulla quarta zampa a destra e un
poco incollato sul remigante posteriore, ma
di bella vecchiezza, si rende disponibile
per fanciulla desiderosa di viaggiare all'estero."
Lesse e rilesse le scarse righe pensosa la
farfalla Rosina Tamburi appartenente
scientificamente alla vasta ed esotica
famiglie delle Crixoglacererupiensis, mentre
si intonacava le guance con belletto rosa e
passava striature di biondo artificiale sul
suo lucido cranio a forma di bombetta. Poi
si pettino' il pelo sulle spalline con cura
dicendosi che -costi quel che costi- QUELLO
-questo Papillon De Nuit...- sarebbe stato
il suo nuovo uomo. Era ben stanca di vivere
sola, dopo l'ultima rottura, ed anche se lo
sconosciuto si presentava sinceramente come
in quasi pessime condizioni cio' quantunque
risvegliava i suoi profondi istinti materni,
radice di ogni amore. "Lo rimettero' in
sesto con tutte le mie cure e le mie
attenzioni e faro' di lui un Tarzan: il MIO
lui!" cerco' di convincersi ripetendosi in
mente la bella prospettiva.
Nel pomeriggio faceva un bel caldo e, dopo
aver mangiucchiato delle costine di porco
arroste e un melone, Rosina prese il volo,
intimamente attraversata da venuzze di gioia,
con lampi improvvisi d'allegria lancinanti
in ventre. Aveva in testa l'indirizzo e
solo quello pur se trovava un filino strano
che il tipo bramato abitasse dentro una
casella postale, "fatto dovuto certo alla
endemica crisi degli alloggi." le parve di
poter concludere. E si vedeva portare gioia
e letizia e la fiaccola della speranza dentro
quella cassetta per le lettere. E tornando
dai lunghi viaggi a Venezia e a Parigi
avrebbero potuto riposarsi nel vasto orto
della farfalla, eredità della bisnonna.
L'albatros a testa grigia Paolo Raimondi-
Stanga aveva preso il volo pure lui insieme
alla sua nidiata di figlioli per insegnare
ai fanciullini come salire in cielo piu'in
alto delle colline. Era la prima volta.
Quando incrociarono la spensierata Rosina
dovette improvvisare l'ardito Raimondi-Stanga
e cambiare in un momento il soggetto della
lezione. E solo uno dei bambini, il migliore,
ottenne un 6+ striminzito, anche se gli
restava parecchio da imparare.
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